L’attuale contesto ha messo a dura prova il benessere e la salute mentale della popolazione a livello globale (1,2). L’epidemia da COVID-19 sta cambiando le priorità della popolazione, ridefinendo le relazioni, i ruoli, le funzioni e le regole sia economiche che sociali. Questa epidemia rappresenta per la popolazione una nuova fonte di distress: il suo impatto sul benessere e la salute mentale della popolazione è stato paragonato a quello di un disastro naturale, come un terremoto o tzunami, ma in realtà non è completamente assimilabile (3).
I disastri naturali infatti sono localizzati, limitati ad aree specifiche da cui le persone possono spostarsi o fuggire quando ne hanno la possibilità. In questo caso, la paura dell’epidemia genera un senso di costrizione che non lascia via di fuga, dato che il nuovo coronavirus SARS-CoV-2 è presente a livello globale. Inoltre, la minaccia per la salute non è facilmente identificabile nè riconoscibile, al punto che potrebbe essere veicolata anche dalla persona che abbiamo accanto e che viene così guardata con diffidenza e sospetto, determinando nuovi pregiudizi legati a etnie o gruppi sociali, che sono visti come maggiormente portatori di contagio.
Sentimenti di solitudine, isolamento, preoccupazione e ansia per la propria salute o per quella dei propri cari, incertezza sul futuro, hanno contribuito all’esacerbazione di paure, disturbi depressivi, ansiosi e di panico (4), e determinato la comparsa di comportamenti disfunzionali come l’abuso di sostanze, l'incremento delle violenze in ambito domestico o i suicidi.
Recentemente ho firmato un documento insieme ad oltre 700 colleghi psicologi, psicoterapeuti e psichiatri, per segnalare le ripercussioni sul benessere psicofisico di alcune delle misure di emergenza adottate. Il documento che è disponibile al seguente link https://comunicatopsi.org/, è basato su una review della letteratura e fornisce alcune indicazioni, proposte e richieste per contenere i danni psicologici, non meno rilevanti di quelli fisici.
La salute mentale è la grande "sacrificata": non viene presa in considerazione nè vengono destinate risorse specifiche per la sua tutela, non vengono suggeriti comportamenti funzionali (come fare attività fisica, avere uno stile alimentare sano, prendersi cura di sè confrontandosi con un professionista, rinforzare il proprio sistema immunitario, ecc..) nè tantomeno vengono protetti e tutelati i bambini, nel pieno del loro processo evolutivo.
Come possiamo cercare di preservare il nostro benessere psico-fisico in questo contesto?
1. Ogni essere umano è unico, la sua risposta ad agenti esterni avviene in funzione del terreno individuale. Questo significa che è importante che ognuno si prenda cura di sè, delle proprie fragilità, per rinforzare il proprio organismo laddove è necessario.
Se in una visione occidentale dell'organismo e della malattia, la causa della malattia stessa va ricercata nell'apparato che la manifesta (se ho un problema di vista, lo specialista lo ricerca nell'apparato visivo), nella visione orientale, la causa stessa della malattia è nell'interazione organismo - ambiente, e l'apparato che manifesta il sintomo è solo quello che era più "fragile" . Le cause possono essere quindi situate anche in siti molto distanti da dove il sintomo si manifesta.
Per questo è fondamentale rinforzare il proprio terreno individuale e ricordare che l'organismo è un'insieme di cellule in continua comunicazione tra loro, dove niente avviene a comparti, ma tutte partecipano al benessere individuale. Anche la mente, quindi, partecipa al benessere, in una visione dell'essere umano olistica e globale.
2. Siamo parte del nostro ambiente naturale e relazionale. Non possiamo separarci da esso, neanche se decidiamo di chiuderci in casa. Gli studi sull'epigenetica hanno dimostrato come il nostro ambiente sia in grado di influenzarci, fino a far mutare l'espressione dei nostri geni. Un ambiente sano, ci aiuterà ad essere in equilibrio e a mantenere il benessere, un ambiente tossico avrà l'effetto opposto.
Dobbiamo quindi prenderci cura del pianeta che ci ospita, ma anche delle relazioni che intessiamo con gli altri, perchè facendo questo ci prendiamo cura anche di noi stessi. Tutto è connesso.
3. Manteniamo in equilibrio il nostro campo elettromagnetico. Il campo elettromagnetico emesso da ciscun gruppo cellulare è il primo garante del nostro stato di benessere e vitalità. Quando sono presenti squilibri a questo livello, è possibile che ancora non sia comparso nessun sintomo, ma una persona attenta e sensibile inizia a percepire che c'è qualcosa che non va, anche se non sa bene identificare cosa. Se lo stato di squilibrio persiste, allora avremo una perdita di autoregolazione cellulare che determina la comparsa di sintomi funzionali (per saperne di più https://nutripuntura.it/la-perdita-dellautoregolazione-cellulare/ e consultare le ricerche del Dr. Patrick Verèt).
4. La paura fa male... a tutti! Nonostante la nostra unicità, non esiste essere umano che non emetta una tempesta ormonale quando ha paura. Sicuramente possiamo osservare una resistenza diversa tra le diverse persone, ma continuare ad avere paura significa continuare a mantenere il corpo in uno stato di allarme che non è funzionale, anzi, genera una serie di effetti a catena che indeboliscono il sistema immunitario (principalmente attraverso l'iperattivazione dell'HPA, asse ipotalamo-ipofisi-surrene e del SAM, simpatico-adrenomidollare) . Quindi, se vivete in uno stato di tensione continua, di paura, di stress, o avete attacchi di panico, è importante sapere che questo indebolisce tutto l'organismo e lo rende più vulnerabile agli attacchi di agenti esterni (virus, batteri) e al conseguente sviluppo di malattie.
“Chi ha paura muore ogni giorno,
chi non ha paura muore una volta sola.” - Paolo Borsellino
Bibliografia
[1] Brooks SK, Webster RK, Smith LE, Woodland L, Wessely S, Greenberg N, et al. The psychological impact of quarantine and how to reduce it: rapid review of the evidence. Lancet. 2020;395:912–20.
[2] Shigemura J, Ursano RJ, Morganstein JC, Kurosawa M, Benedek DM. Public responses to the novel 2019 coronavirus (2019-nCoV) in Japan: mental health consequences and target populations. Psychiatry Clin Neurosci. 2020 [Epub ahead of print].
[3] Morganstein JC, Ursano RJ. Ecological disasters and mental health: causes, consequences, and interventions. Front Psychiatry. 2020;11:1
[4] Fiorillo A, Gorwood P. The consequences of the COVID-19 pandemic on mental health and implications for clinical practice. European Psychiatry, 2020: 63(1), e32, 1–2